Macchie d'Inchiostro

  1. Ciclisti Contromano

    AvatarBy Ruri il 3 April 2012
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    Io ho un pessimo carattere.
    Lo riconosco senza alcun problema.
    Sono infame e canzonatrice: poche cose mi divertono di più che vedere l'espressione sconvolta delle mie povere vittime quando distruggo alcune delle loro convinzioni con poche parole. Non ci vuole molto, basta avere quella giusta dose di malizia, la capacità di tenere gli occhi e le orecchie aperti per sapere dove colpire e fondamentalmente una gran faccia di bronzo.

    Oltre a questo sono anche fondamentalmente cinica e insensibile.
    Non sono in grado di soffrire, veramente, per qualcosa che non conosco o che non mi tocca personalmente (o non tocca le persone che amo, che per come son fatta equivale a chiamarmi in causa)
    Ebbene sì, non soffro per i bambini in Africa.
    Le pubblicità progresso non mi fanno inumidire le ciglia.
    Non piagnucolerò sulla strage di agnelli pasquali.
    Gli annunci dei poveri cuccioli al canile mi lasciano indifferente.
    E potrei continuare a lungo, in realtà. Perché è un discorso molto ampio.
    Sono in grado d'indignarmi per i principi che vengono distorti e calpestati, ma non ho afflato emotivo personale verso coloro che soffrono a causa di queste distorsioni.
    In poche parole: non ho pietà per un assassino ma non soffro fisicamente per la vittima. Perché, sinceramente, non me ne frega niente.
    Sei morto? Amen. Mi dispiace vagamente ma non riesco ad avere quelle fitte di dolore che tanti millantano.

    Il che mi fa arrivare ad un altro discorso: sono io strana o sono semplicemente sincera? Agli altri veramente importa, e io sono una cinica insensibile, o siamo tutti uguali ma non abbiamo il coraggio di ammettere come c'importi meno di milioni di morti che dell'ultima partita dell'Italia ai Mondiali?
    Visto che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca, io son dell'idea che alla stragrande maggioranza della gente non gliene importi veramente un fico secco. Però è bello far scena.
    Almeno per quei cinque minuti che ti fanno passare per persona interessata e civile. Perché ti preoccupi per "I Grandi Mali del Mondo". Questo mi fa solo ghignare fra i denti, che l'ho detto sono infame.
    E non ho la minima intenzione di giustificarmi tramite ciò: sono così e non ho intenzione di cambiare questo lato del mio carattere. Ho già abbastanza problemi per fatti miei senza andare a preoccuparmi anche di tutto il resto del mondo.
    Come se poi servisse a qualcosa. Allora, forse, lo capirei.
    Ma continuerei imperterrita a mangiare agnello a Pasqua: fatevene una ragione, a me me piace (cit).

    Sono stanca del buonismo, del perbenismo, del non essere più in grado di dire in faccia quel che si pensa. Di dover essere ipocriti e fare buon viso a cattivo gioco a tutti i costi perché altrimenti sei un maleducato. O peggio.
    Sono stufa di dovermi barcamenare in una situazione dove devi per forza mostrare interesse verso dei Grandi Temi (non per forza rilevanti: potrebbe essere anche il Grande Fr...

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    Last Post by Ruri il 14 April 2012
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  2. Boooored!

    AvatarBy Ruri il 21 Mar. 2012
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    Mi annoio.
    Quando mi annoio scrivo, non per forza cose sensate anche se ogni tanto mi è capitato di stupire me stessa in primis con risultati non dico buoni ma almeno un po' sopra la grigia mediocrità.
    È un bel problema scrivere solo nei momenti di noia, ne converrete con me (che poi continuo a chiedermi perché parlo al plurale, davvero. Sarà che la prima persona singolare mi fa troppo sindrome "caro diario" ma ho comunque bisogno di qualcuno a cui rivolgermi. Mi faccio le domande e poi mi rispondo anche da sola: sono un genio del male).
    Perché scrivere nei momenti vuoti vuol dire farlo in maniera discontinua e disordinata, con il risultato che passa così tanto tempo fra l'inizio di un io racconto e la fine (sempre che i arrivi alla fine) che il mio stile di scrittura è irrimediabilmente cambiato e io mi trovo in questa situazione incresciosa: o lascio che primo e ultimo capitolo s'insultino stilisticamente o decido di riscrivete tutto con conseguente inizio di una Neverending Story.

    I miei racconti hanno tutti questo problema qui, infatti. Un po' come la mia vita. Non sono ancora riuscita a trovarle una direzione finale quindi spreco le mie energie in un sacco di progetti che difficilmente riuscirò a concludere. È che mi passa l'entusiasmo. Non sono fatta per le lente braci io quanto per i grandiosi fuochi di paglia: fenomenali effetti speciali per un periodo estremamente limitato. Che poi anche questo è vero fino ad un certo punto, negli affetti son tutto men che incostante (infatti continuo ad amare gli avverbi in -mente malgrado sia ben conscia dei loro enormi difetti. Pedissequamente).

    Non sono in grado di stare abbracciata al campanile per troppo tempo e questo si ripercuote sui poveri cristiani che mi frequentano e che io vorrei trascinare tutti con me (riuscendo ci anche, ogni tanto) infischiandomene solennemente di quisquilie come i progetti altrui. L'unica cosa che salva i disgraziati masochisti che si prendono la briga di aver rapporti con me dall'urto di nervi è che sono brava a censurarmi. Non si direbbe, eh? Invece faccio un sacco di concessioni, per quello che è il mio carattere. Mi sforzo per il quieto vivere perché, anche se non lo capisco, riesco ad immaginare che gli altri non vedano il mondo proprio come lo vedo io.
    E me ne sto buonina.

    Poi eh, ogni tanto me le tirano fuori. *e passa da buonina a vipera cornuta*

    Comunque, mi annoio e sento musica anni '80: sono alla frutta. Forse all'ammazzacaffe.
    Last Post by Ruri il 21 Mar. 2012
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  3. Once upon a time

    AvatarBy Ruri il 19 Mar. 2012
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    C'erano una volta i vampiri.

    CITAZIONE
    vampiro
    [vam-pì-ro]
    nome maschile
    pipistrello americano che si nutre di insetti e del sangue di animali
    nella credenza popolare, essere che di notte lascia la sua tomba per assalire le persone e succhiare loro il sangue:
    Esempio: il conte Dracula è il più famoso vampiro

    Come dice il comodissimo dizionario, non si tratterebbe d'altro che morti viventi. Tizi che vanno in giro di notte a mangiare la gente.
    Una figura senza dubbio molto interessante, da molteplici punti di vista. Da che l'uomo ricordi c'è sempre stato l'intrinseco terrore del morto che ritorna, in qualsiasi forma (vampiri, fantasmi, zombie e balle varie insomma).
    Sono credenze ataviche, un po' come la paura del buio.
    Com'è prevedibile l'essere umano è attirato, suo malgrado, da tutto ciò che lo spaventa: scoperchia le tombe; ficca il naso nel buio; rovista fra i vermi. Li teme, ma insieme non riesce a non esserne attratto. Poi finisce male ma tant'è.
    Nel caso specifiico del vampiro ne è stato tanto ammaliato da averne studiato la figura e averla modificata in maniera allucinante nel corso dei secoli.

    C'è chi l'ha fatto male.
    Chi ha preso il Vampiro e l'ha reso un fenomeno da baraccone, e penso che sappiano tutti a chi mi riferisco (ma non a quel caso soltanto. Si tratta di moltissime versioni che personalmente mi causano due effetti fondamentali: le lacrime o l'ilarità convulsa).
    C'è chi invece lo sta facendo bene.

    Sì, sto tirando acqua al mio mulino perché collaboro, da qualche parte, al progetto. Ma lo sto facendo su una piattaforma che leggono in tre quindi penso di potermelo permettere.
    Senza contare che se lo pubblicizzo è perché si tratta di qualcosa che ritengo fatto veramente bene, a prescindere dal mio scarso contributo.

    À vous.

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    Last Post by Ruri il 19 Mar. 2012
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  4. Nozionismo Applicativo.

    AvatarBy Ruri il 27 Feb. 2012
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    CITAZIONE
    Sherlock Holmes: Oh, hell! What does that matter?! So we go around the sun! If we went around the moon or round and round the garden like a teddy bear, it wouldn't make any difference!

    Io ho un problema.
    Non grave come quello di Sherlock, indubbiamente. Non sono una sociopatica ad alta funzionalità soprattutto, per il bene mio e di tutti coloro che mi frequentano.
    Ma ultimamente sto cominciando a riconsiderare, in maniera complessiva, l'importanza di molte delle nozioni che ci vengono inculcate a forza in mente.
    Il punto non è quel che sappiamo, è quel che ci è realmente utile. Mi serve sapere qual è la capitale di St. Kitts & Navis se a malapena so che uno Stato del genere esiste considerando che, comunque, nel caso dovessi recarmici dovrei in ogni caso informarmi? Perché ovviamente non basta sapere la capitale di un Paese per conoscerlo. Spesso non basta neanche viverci, figuriamoci.
    E allora, a cosa serve?
    Perché questa stupida moda d'imbottire la testa con informazioni prevalentemente inutili? Senza considerare che imparare a memoria l'Enciclopedia Britannica è materialmente impossibile, quindi ci saranno sempre informazioni che non conosciamo.
    Quel che è necessario davvero imparare è il metodo per ricavare ciò di cui necessito: sapere dove andare a guardare, insomma.
    Non ritengo che l'intelligenza si misuri secondo quante misere nozioni uno è in grado di memorizzare: la memoria si allena, in vari metodi, e il ricordarmi cose a caso non mi rende intelligente. Non più di quanto sia intelligente una rubrica solo perché "ricorda" un sacco di numeri.
    Quanto veramente abbiamo bisogno delle cose che sappiamo?
    E quante cose di cui avremmo bisogno invece le ignoriamo bellamente?
    Trovo quanto meno stupido definire la cultura generale di una persona solo basandosi sul numero di nozioni che è in grado di ripetere a pappagallo.
    Bravo, complimenti, come vedi come sei in grado tu è in grado di farlo anche un uccello con un cervello dieci volte più piccolo del tuo. Fatti due domande e datti almeno una risposta, soprattutto.
    Stiamo disimparando a pensare.

    Questo è terribile.
    Davanti ad una prospettiva del genere ha davvero senso preoccuparsi del sistema solare?
    D'altronde gli antichi vivevano benissimo pur credendo nella Terra Piatta.


    p.s.
    Lo so che è necessaria la conoscenza del sistema solare e delle leggi fisiche relative e non. Lo so. So che non è necessaria a me: nel mio piccolo, sapere o non sapere la distanza fra la Terra e la Luna è la medesima cosa.
    Questo perché non sono un ingegnere della NASA, a lui ovviamente interessa.
    Last Post by Dreyght il 26 Mar. 2012
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  5. Essere, apparire e non saper dare titoli decenti.

    AvatarBy Ruri il 18 Feb. 2012
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    A prescindere dal mio problema con i titoli, questa è una riflessione molto seria.

    Ieri, venerdì 17/02/2012 (oh no, non ho il tastierino numerico ed improvvisamente questo mi sembra un problema insormontabile, e dire che ho cominciato ad usarlo da un mese al lavoro) ero appena uscita dalla Compagnia.
    Una mano nella tasca della mimetica, l'altra a sorreggere la sigaretta che mi ero appena accesa, mi dirigevo tranquillamente verso le macchinette con il chiaro intento di prendermi un caffè. Ne bevo una quantità infinita di caffè, d'altro canto.
    Solo che mentre camminavo ho avuto un flash.
    Quanta parte della mia vita coloro che amo non vedranno mai?
    Per quanto mi possano stare accanto, per quanto siano sempre nei miei pensieri e nel mio cuore, comunque non ne saranno mai veramente parte.
    Nessuno di coloro che amo davvero avrà probabilmente mai occasione di vedermi seduta alla scrivania, in ufficio. Di sentirmi ridere mentre me ne sto sbragata sul Ducato a fare il solito tragitto.
    Non mi vedranno all'alzabandiera, o mentre chiacchiero allo spaccio. Non mi vedranno rialzare il bavero del windstopper ed indossare il basco perché comincia a piovere.
    Nessuno di loro mi vedrà mentre monto di servizio.
    Per quanto io possa immortalare (pics or didn't happen) in una foto questi momenti, per quanto possa raccontarli, loro non ne fanno parte.
    Immagino succeda per tutti, ma me ne sono resa conto solo adesso.
    Quella Me Stessa non la conosceranno mai. E ci sono altre parti di me che probabilmente non avranno mai occasione di vedere, per quanto mi stiano vicino.
    Per quanto forte sia il legame.
    E a seconda del luogo dove mi trovo e della compagnia, io sono diversa e lo so. So che cambio, che vedo il mondo in maniera differente in quei momenti.
    Anche per come mi relaziono agli altri.

    Mi sono resa conto, con tutto questo, di quanto la solitudine non sia mai completamente eludibile. Ogni persona è uno strumento e alcune note possono essere prodotte solo in casi estremamente particolari. Per quanto tutte insieme possano creare una qualche armonia, ci sono singole note che nessuno sentirà mai.
    L'adattamento non è male: è il fondamento della sopravvivenza. Siamo tutti uno, nessuno e centomila eppure mi fa male rendermi conto di non poter condividere con chi vorrei ogni sfaccettatura del mio carattere.
    Lo desidero, ma non sono in grado di realizzarlo.
    Ci sarà sempre qualcosa di me che, malgrado la mia volontà, non verrà mai alla luce.
    Ci sarà sempre un'ombra.

    Last Post by Ruri il 27 Feb. 2012
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  6. Umberto Eco insegna:

    AvatarBy Ruri il 10 Feb. 2012
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    Forse queste trentasei semplici regolette non trasformeranno nessuno in un premio Nobel per la letteratura ma, quasi sicuramente, riusciranno ad evitare degli obbrobri letterari.
    Qualcuno, dai.

    CITAZIONE
    1. Evitate le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.

    2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

    3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

    4. Esprimiti siccome ti nutri.

    5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

    6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

    7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.

    8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.

    9. Non generalizzare mai.

    10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

    11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.

    12. I paragoni sono come le frasi fatte.

    13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).

    14. Solo gli stronzi usano parole volgari.

    15. Sii sempre più o meno specifico.

    16. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.

    17. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.

    18. Metti, le virgole, al posto giusto.

    19. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non sempre è facile.

    20. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.

    21. C’è davvero bisogno di domande retoriche?

    22. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.

    23. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fa sbaglia.

    24. Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.

    25. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!

    26. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.

    27. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche e simili.

    28. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del “5 maggio”.

    29. All’inizio del discorso usa la ca...

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    Last Post by Ruri il 13 Feb. 2012
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  7. Momenti

    AvatarBy Ruri il 7 Feb. 2012
    0 Comments   27 Views
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    La luna a Piazza dei Miracoli era bellissima.
    Tonda, come una moneta d'argento rodiato,
    circondata da un alone multicolore.
    Mentre camminavo con il naso all'insù,
    cosa strana di per sé visto che cammino sempre guardando a terra,
    sono passate due nuvole che sembravano mani
    e l'hanno abbracciata per un istante prima di scivolare via.



    Last Post by Ruri il 7 Feb. 2012
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  8. Mi Tierra: una e trina

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    Mi Tierra
    By Ruri il 22 Jan. 2012
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    -Prima Parte-
    Tuscia: le Origini


    La mia Terra è terra brulla di colline troppo alte e monti troppo bassi.
    C'è una montagna, nella mia Terra, che si erge solitaria nella pianura come il naso di un gigante e se la scali ti ritrovi a fissare il mondo come fossi in cima ad una nuvola: piccolo, nero e solitario come il Piccoletto di Rascel.
    La mia Terra è piena di colori. E' il rosso e il marrone d'autunno, con i ciclamini che sbucano violacei da sotto le foglie morte; è l'oro del grano d'estate e il nero della terra bagnata; è l'acciaio dei laghi e il verde delle foglie e delle alghe.
    E' una Terra di pietre antiche, che custodisce montagne di ossa e ha assorbito fin troppo sangue.
    Nella mia Terra ci sono laghi che covano in profondità i ricordi del magma, con la sabbia nera di ferro che scintilla al sole e lucci dai denti appuntiti.
    E' una Terra di leggende, spiriti e fantasmi. Di tombe profonde decorate da mani antiche con banchetti infiniti e leopardi; di balconi dai quali si sporgeva la bella Galiana; di paladini che stringono Durlindana nella mano ferma e di Papi che pontificano in palazzi che si reggono solo sui portici.
    La mia Terra sospira e sussurra: non alza mai la voce. Non ne ha bisogno, per far capire quel che intende. E' una Terra di Dei antichi che sono rimasti, malgrado tutto, a vigilare su coloro che la calpestano.
    Una Terra di passaggio. Passavano i pellegrini, passavano i francescani, passavano le stagioni sui Monti Cimini, la Barabbata con le sue passate il quattordici maggio, la notte delle streghe e le streghe del giorno.
    E poi i fantasmi: quelli non passano mai.
    Rimangono nei pozzi e a Villa Perla. Rimangono, ad aleggiare sui mortali che vengono e poi vanno e stanno come d'autunno sugli alberi le foglie.
    E' la Terra di una principessa rinchiusa su un isola, di una donna troppo bella da offrire in sacrificio, di un cavaliere con il destino eroico già segnato. Di paludi, zanzare, noccioleti sconfinati e ulivi che si abbarbicano sulle pietre scarne.
    Ci sono mostri nella mia Terra che sono giganti di pietra: nascono dal basso e sorgono con bocche spalancate e denti smussati, pronti ad ingoiare qualsiasi cosa. E ogni pensiero vola. C'è una città che si stringe attorno le sue pietre e lentamente muore.
    E' la Terra di Etruschi dal naso aquilino, di Romani arroganti, di Papa-Re.
    Sotto di sé, nel suo silenzio, custodisce una spada.

    Last Post by Ruri il 22 Jan. 2012
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  9. Gli Arieti e il difficile rapporto con i muri

    AvatarBy Ruri il 13 Jan. 2012
    2 Comments   6,491 Views
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    Salve, sono un Ariete.
    A prima vista forse non sembro così eclatante. Il maschio della pecora, sai che ci vuole. D'accordo, hai delle bellissime corna ma sono ritorte: non c'incorni nessuno.
    Quindi al primo impatto mi prendete un po' sotto gamba.
    In fondo, non ho le corna appuntite e la maestosità del Toro, figuriamoci del Leone che agita quella sua criniera (puzzolente, fra l'altro). Non sono un bel figurino come la Vergine o l'Acquario, neanche elegante come un Sagittario.
    Insomma, uno mi guarda e di solito se ne esce con un ghigno e un belato.
    "Cia-a-a-a-o Ari-e-e-e-ete! Bee-ee-eella lì!"

    Io sorrido. Sono un tipo sorridente, lo sapete? E' difficile strapparmelo via, il sorriso. Difficile, non impossibile, e vi assicuro che è meglio non provarci. Insomma, sorrido. Dò pacche sulle spalle a tutti e aspetto che la gente mi conosca.
    Basta frequentarmi un poco per scoprire che il mio ritmo non tutti lo sanno mantenere. Che volete farci? Sotto quel bel manto candido, morbido e lanoso (siamo bellissimi da abbracciare, provateci!) si nasconde un fuoco inestinguibile. Non lo diamo a vedere subito, ma se uno fa attenzione ce lo legge negli occhi.
    E poi l'impara a sue spese.

    Noi siamo fatti così: siamo allegri, vitali, corriamo da tutte le parti e niente ci ferma. Poco o molto poco ci spaventa. C'è un ostacolo? Va affrontato, e di petto! O di testa, per la precisione. E' qui il problema con i muri. Puoi voler bene ad un Ariete quanto ti pare, ma se gli si presenterà mai davanti un muro bhe... è la fine, sappilo.
    Ti avverto perché è bene essere preparati.
    L'Ariete, quelli come me insomma, prenderanno quel muro a capocciate finché non crolla. E' inutile cercare di spiegarci che facendo un passetto di lato lo evitiamo quel muricciolo da niente.
    Inutile.
    E se questo vale con i muretti di campagna, che dopo due incornate vengon giù (Oh, se vengon giù. Ve l'assicuro. Poco resiste alla cornuta ostinazione di un Ariete), vale ancor di più per i muri spessi tre metri di Fort Knox.
    Non che l'Ariete sia stupido eh. Non fate quest'errore. Lo sappiamo benissimo che quel muro non cadrà. Però lo devi prendere a capocciate lo stesso.
    E' il principio! E' l'autoaffermazione, l'orgoglio, la testardaggine, l'ostinazione di un Ariete che non può andare avanti se si lascia mattone su mattone alle spalle.
    E ci sono Arieti, ve l'assicuro, che con la pura forza della cocciutaggine han tirato giù veramente la Muraglia Cinese.

    Ancora convinti di frequentare la pacifica pecorella?

    Sarò oggettivo. Abbiamo un sacco di difetti, noi Arieti.
    La testardaggine, appunto. C'impuntiamo su ogni minima cosa e abbiamo ragione per...

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    Last Post by Ruri il 1 Feb. 2012
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  10. Thorn

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    Grafomania
    By Ruri il 27 Dec. 2011
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    L'ennesima storia di un mio pg. Ma quasi quasi io la presentazione non la faccio più, tanto è così ovvio che risulta inutile.
    Tsk.

    ***



    I marezzi del mio pelame scarlatto si confondono 
    col riverbero delle grandi sabbie. 
    Soffio dalle narici lo spavento delle solitudini. 
    Sputo la peste. 
    Mangio gli eserciti, 
    quando s'avventurano nel deserto. 
    Ho le unghie ritorte a succhiello, 
    i denti tagliati a sega; 
    e la mia coda roteante è irta di dardi 
    che lancio a destra, a sinistra,
     in avanti, in dietro. 
    Guarda! 
    Guarda! 



    CITAZIONE
    Disposizione Riservata N° 587
    Code "Alef"

    In merito al decesso del Cap. LIAM s'invia la comunicazione riservata relativa al comando della 6^ Cp Cavalleggeri.
    Si allega in riferimento all'oggetto la scheda personale del Ten. THORN, dichiarato Comandante ad interim e l'attestato di comando.
    L'arrivo del Ten. THORN è previsto in zona operativa a gg 7 dalla presente.
    L'originale di questo documento risulta firmato ed è custodito nell'ufficio relativo del Comando di Reggimento.

    IL COMANDANTE DI BATTAGLIONE
    Ten. Col.
    E. ROUE'.

    Il Maresciallo Solar alzò le sopracciglia così tanto che per un attimo pensai stessero per staccarglisi dalla faccia. Poi cominciò ad imprecare allegramente in spagnolo, senza che io riuscissi a capire una sola parola in mezzo a quell'intrico di esse cantilenate che stava sciorinando. Assunsi un'espressione imperturbabile e rimasi a fissare un punto della tenda, aspettando che la piantasse di parlare da solo.
    "Ventidue!" urlò.
    Ambo.
    "Cosa, Marescià?"
    Mi sventolò il pezzo di carta sotto il naso, furibondo. "Ha ventidue anni! Un Tenentucolo di ventidue anni ci mandano, come se non avessi abbastanza da fare adesso mi ritroverò a fare da balia a questo imbecille!"
    Rimasi in silenzio perché quando i superiori sclerano così davanti a te è bene che te ne stai zitto, e questo l'avevo imparato da tempo, però un fischio d'approvazione mi sfuggì: vacca boia, se era già Tenente a ventidue anni sto ti...

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    Last Post by Ruri il 27 Dec. 2011
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