Macchie d'Inchiostro

  1. Mi Tierra: una e trina

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    Mi Tierra
    By Ruri il 22 Jan. 2012
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    -Prima Parte-
    Tuscia: le Origini


    La mia Terra è terra brulla di colline troppo alte e monti troppo bassi.
    C'è una montagna, nella mia Terra, che si erge solitaria nella pianura come il naso di un gigante e se la scali ti ritrovi a fissare il mondo come fossi in cima ad una nuvola: piccolo, nero e solitario come il Piccoletto di Rascel.
    La mia Terra è piena di colori. E' il rosso e il marrone d'autunno, con i ciclamini che sbucano violacei da sotto le foglie morte; è l'oro del grano d'estate e il nero della terra bagnata; è l'acciaio dei laghi e il verde delle foglie e delle alghe.
    E' una Terra di pietre antiche, che custodisce montagne di ossa e ha assorbito fin troppo sangue.
    Nella mia Terra ci sono laghi che covano in profondità i ricordi del magma, con la sabbia nera di ferro che scintilla al sole e lucci dai denti appuntiti.
    E' una Terra di leggende, spiriti e fantasmi. Di tombe profonde decorate da mani antiche con banchetti infiniti e leopardi; di balconi dai quali si sporgeva la bella Galiana; di paladini che stringono Durlindana nella mano ferma e di Papi che pontificano in palazzi che si reggono solo sui portici.
    La mia Terra sospira e sussurra: non alza mai la voce. Non ne ha bisogno, per far capire quel che intende. E' una Terra di Dei antichi che sono rimasti, malgrado tutto, a vigilare su coloro che la calpestano.
    Una Terra di passaggio. Passavano i pellegrini, passavano i francescani, passavano le stagioni sui Monti Cimini, la Barabbata con le sue passate il quattordici maggio, la notte delle streghe e le streghe del giorno.
    E poi i fantasmi: quelli non passano mai.
    Rimangono nei pozzi e a Villa Perla. Rimangono, ad aleggiare sui mortali che vengono e poi vanno e stanno come d'autunno sugli alberi le foglie.
    E' la Terra di una principessa rinchiusa su un isola, di una donna troppo bella da offrire in sacrificio, di un cavaliere con il destino eroico già segnato. Di paludi, zanzare, noccioleti sconfinati e ulivi che si abbarbicano sulle pietre scarne.
    Ci sono mostri nella mia Terra che sono giganti di pietra: nascono dal basso e sorgono con bocche spalancate e denti smussati, pronti ad ingoiare qualsiasi cosa. E ogni pensiero vola. C'è una città che si stringe attorno le sue pietre e lentamente muore.
    E' la Terra di Etruschi dal naso aquilino, di Romani arroganti, di Papa-Re.
    Sotto di sé, nel suo silenzio, custodisce una spada.

    Last Post by Ruri il 22 Jan. 2012
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