Macchie d'Inchiostro

  1. Attraverso Occhi di Cristallo

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    Grafomania
    By Ruri il 13 Dec. 2010
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    Ho ricominciato, stranamente, a scrivere fantasy. Sì, lo so che ho due storie aperte e nessuna ipotetica conclusione per entrambe, ma questa era divertente e rilassante.
    Godetevela, se vi va.

    ***



    Kaled amava la velocità.
    Si chinò sul collo del cavallo, tendendo le labbra in un sorriso mentre il vento gli sferzava il volto.
    Amava il ritmico suono degli zoccoli sul terreno, vedere il paesaggio diventare una macchia confusa di verde e azzurro fra i prati e il cielo, sentire gli occhi lacrimare per colpa del vento.
    Aveva trentacinque anni, che nelle Grandi Pianure sono molti, eppure manteneva il vigore e i riflessi di un ragazzino, spingendo la sua bestia ad una velocità che pochi avrebbero anche solo sognato di affrontare. Un sorriso gli tagliò il volto dalla pelle color bronzo, mentre serrava vieppiù le ginocchia attorno ai fianchi del cavallo per non rischiare che uno scarto improvviso lo facesse cadere di sella. Ma Kaled montava i grandi destrieri delle Pianure da quando aveva otto anni, e neanche il più bizzoso era riuscito a farlo cadere.
    “Aspettami!”
    Non si voltò quando udì l’urlo, godendosi quei momenti di solitudine ancora per un paio di minuti, le zampe balzane del roano che masticavano furibonde la strada. Solo quando riuscì ad udire distintamente il suono di un altro cavallo alle sue spalle decise di tirare le redini e rallentare, finché non venne affiancato.
    “Kaled, lo azzopperai quel cavallo a correre così” brontolò l’uomo, mentre accarezzava il collo bagnato di sudore del suo destriero. Animali grandi e resistenti, in grado di percorrere miglia e miglia nelle Grandi Pianure senza abbandonare il loro cavaliere, il pelo lungo in grado di difenderli dal freddo pungente dell’inverno.
    Kaled fece altrettanto, dando alcune gioiose pacche sul collo del roano. “Falk, dimentichi che non ho mai azzoppato un cavallo in vita mia” enunciò, sicuro di sé. “Non comincerò certo con questo. E tu sai bene quanto mi annoi andare a passo d’uomo”
    Falk scosse il capo, ghignando. “Ormai dobbiamo averli sopravanzati di molto comunque. Arriveranno ore intere dopo di noi, appesantiti come sono da quel carico”
    Kaled volse per la prima volta lo sguardo alle sue spalle, dove la foresta non appariva che una macchia verdognola in lontananza.
    “E’ stata una buona caccia. Sarà più che sufficiente per tutti, per tutta la durata dei cinque giorni”
    “Fosse stato diversamente ci saremmo ritrovati a mangiar pane non lievitato e pappa d’avena come l’anno scorso”
    mugugnò Falk, facendo una smorfia di disgusto al solo ricordo. Kaled scoppiò a ridere. “Non lamentarti dell’anno scorso. La grande carestia di tre anni fa ci ha fatto digiunare tutto l’inverno, non solo i cinque giorni”
    “Oh chiedo perdono grande capo, e ti ringrazio devotamente per la tua lungimiranza in quel frangente che permise a me e a tutto il Clan di sopravvivere!”
    Kaled ris...

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    Last Post by Ruri il 14 Dec. 2010
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