Macchie d'Inchiostro

  1. Dal tetto

    AvatarBy Ruri il 10 May 2014
     
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    Oggi sono salita sul tetto.
    Accompagnavo mio padre a controllare alcune faccenduole relative al fotovoltaico e via dicendo (le stesse che mi hanno fatto fare la doccia un po' come Gaber: calda, fredda, calda, fredda, giusta ma per poco, artico, inferno ).

    Non ci ero mai salita sul tetto e mi sono tolta le pantofole per camminarci un po' meglio, ma non è che ci abbia camminato poi così bene. Le tegole si muovono e sono scomode, troppo calde sotto i piedi. Il mondo di sotto è il tuo giardino, lo conosci, ma lo vedi dalla cima dei pini e sembra distante e diverso. Basta voltarsi un minimo per vedere fino alle colline all'orizzonte, senza più niente che intralci la vista se non i capelli che il vento ti sbatte continuamente in faccia.
    Mi sono seduta e sarei rimasta volentieri seduta lì, forse a dormire ad un certo punto, ma mi sarei rialzata cotta come una braciola.

    Ero sul tetto e ho pensato, distintamente: "Il mondo è bello."
    Proprio oggi che mi ha preso uno scatto d'invidia, di quelli potenti, che capitano quando guardi qualcuno che sotterraneamente disprezzi riuscire in qualcosa che a te non è riuscito. E pensi: "Non è giusto. Non è meglio di me, perché io ho dovuto assaggiare il fallimento nella stessa situazione ed invece lui no? Perché mai dovrebbe riuscire dove io ho tentato e fallito?"
    I sogni s'infrangono e ti restano in mano a lungo dopo essere diventati cenere.

    Eppure, il mondo è bello. Questo mondo che attraversiamo così, nella speranza di lasciare un segno di qualcosa, come se fosse davvero rilevante lasciare traccia di se stessi (no, non lo è); questo mondo che malgrado tutto il fango e l'orrore è davvero bello.
    Forse sono solo contenta che ci sia il sole, oggi. Forse sono solo contenta di sapere che esiste davvero del buono attorno a me e allora probabilmente esiste anche dentro di me.
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